Gentili docenti,
alla luce della nota MIUR del 17 marzo occorre una doverosa riflessione sulle azioni messe in atto dalla nostra scuola.
La strada da noi percorsa sin dall’inizio dell’emergenza, già prima dell’ultima Nota MIUR del 17 marzo, è stata quella di una gestione razionale e quanto più efficace possibile della didattica a distanza come strumento, ormai diventato esclusivo, dell’interazione tra docenti e alunni.
Pur ritenendo che nulla può sostituire ciò che avviene in presenza in una classe, si è discusso e cercato una soluzione a quella realtà che già presagivamo come irrimediabile.
Abbiamo subito detto che la didattica a distanza non si poteva risolvere nel solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti bensì nella possibilità, l’unica, di mantenere un canale attivo tra scuola, alunni e famiglie.
Il percorso che stiamo seguendo finora rientra, pertanto, nelle modalità DAD richieste dal Ministero e ha visto il coinvolgimento e la collaborazione di tutti gli ordini di scuola ognuno secondo le proprie peculiarità e competenze. Bisogna però fermarsi e riflettere su se stessi senza che ciò sia visto come un ulteriore aggravio al vostro lavoro. Bisogna riprogrammarci, per usare un termine adeguato al contesto. Bisogna che queste azioni siano supportate da nuove progettazioni didattiche, coerenti con il nuovo strumento.
Non vi sto chiedendo ulteriori pratiche burocratiche, compilazione di nuove programmazioni, PEI o PDP da inviare a scuola. Nella libertà d’insegnamento garantita dalla nostra Costituzione, vi chiedo di adattare le vostre attività alle peculiarità del nuovo strumento digitale.
Bisogna sperimentare una didattica alternativa tenendo presente che la triade didattica alunno-docente-libro è definitivamente scomparsa. Rimane solo l’alunno, o l’alunno solo potremmo dire, che deve imparare a gestire i materiali e seguire le vostre indicazioni.
Vi chiedo un ulteriore impegno in questo: rivedete i vostri contenuti, proponete stimoli, chiedete domande non esigete risposte. Adattate il ritmo al tempo “breve” delle nostre giornate.
Stimolate i ragazzi a “imparare ad imparare”. Troppi si sono spesi su questo concetto pedagogico, la realtà di questi giorni ce lo pone come imperativo. In questo turbinio di emozioni, informazioni, soluzioni svendute, lasciate molto più tempo alla riflessione personale e poi chiedete di condividerla. Adattare le progettazioni significa questo e non trovare strategie per eseguire a distanza i classici esercizi o i famigerati compiti senza copiare.
Attraverso tale rimodulazione, ogni docente riprogetterà, in modalità a distanza, le attività didattiche, evidenzierà i materiali di studio e la tipologia di gestione delle interazioni con gli alunni. Si potrà scegliere di consolidare gli argomenti già trattati, oppure di definire, anche per classi parallele, alcuni nuclei fondamentali adattandoli alle nuove modalità didattiche.
Occorre certamente evitare sovrapposizioni e curare che la quantità dei compiti assegnati sia concordato tra i docenti, in modo da scongiurare un eccessivo carico cognitivo.
Per quanto riguarda gli alunni con disabilità, il punto di riferimento rimarrà sempre il Piano educativo individualizzato.
La sospensione dell’attività didattica non dovrà interrompere, per quanto possibile, il processo di inclusione supportando a distanza le famiglie che ne hanno un gran bisogno. Non lasciatele sole.
Tramite il registro elettronico e in modalità di video conferenza con gli organi collegiali, il Dirigente scolastico continuerà a svolgere un ruolo di monitoraggio e di verifica, di coordinamento delle risorse. Nessun controllo per carità. Il Consiglio di classe resterà competente nel ratificare le attività svolte e nel compiere un bilancio di verifica.
Non abbiamo ancora indicazioni precise per la valutazione, ma oggi più che mai essa deve avere un ruolo di valorizzazione dei risultati ma anche della resilienza attivata.
Le forme, le metodologie e gli strumenti per procedere alla valutazione in itinere degli apprendimenti, propedeutica alla valutazione finale, rientreranno sempre nella competenza di ciascun insegnante e avranno come riferimento il documento di valutazione approvato nel collegio dei docenti, tenendo conto certamente della rimodulazione degli obiettivi formativi sulla base delle nuove attuali esigenze.
Vi ringrazio per l’impegno e la collaborazione che vi sta connotando. L’emergenza ha messo in evidenza il valore della comunità educante del nostro Istituto.
Mi auguro di avervi presto a scuola con i nostri ragazzi e di tornare a costruire, oggi più che mai , una scuola aperta, ricca di relazioni perché, ricordiamoci, nessuno si salva da solo.
Il Dirigente scolastico
dott.ssa Antonietta Ferrazzo
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